giovedì 17 gennaio 2008

Dalla commedia italiana alla commedia standard


In un post precedente ho voluto ricordare la figura del mitico Albertone, che insieme ad altri grandi ed inarrivabili come Totò, Fabrizi, Anna Magnani, Ugo Tognazzi, Gasman ecc... hanno portato nel mondo la commedia italiana, lasciando un segno indelebile nella storia d' italia del dopoguerra.
Oggi molti critici ( e non solo loro!!! ) si chiedono il motivo per cui il cinema italiano non riesca ad uscire da questa fase di stallo, quando in passato il cinema tricolore era, in alcune sue componenti, addirittura invidiato da molti ad Hollywood.
E' innegabile che artisti del calibro dei sopracitati non ce ne sono più ma credo che ci siano anche altri motivi e spero che molti di voi siano d'accordo con me.

- I personaggi: prima i personaggi e le sceneggiature erano più originali. I protagonisti erano impiegati, calzolai, gente del popolo che vive sbarcando il lunario e che riesce a trasmettere allo spettatore tutta la sua umanità e fragilità.

Con l' avvento dei Vanzina tutto ciò e svanito, nasce la commedia standard: un milanese e un romano (sembra una barzelletta) rispettivamente imprenditore e conte che decidono di passare le vacanze in una località lussuosa, nell' albergo con i copriwater dorati e danno vita al solito scambio di moglie/segretaria sempre con i soliti equivoci, sempre con le stessse scene, smpre il solito tormentone, parolacce come se piovesse e battute trite e ritrite.
Questi film fanno strage ai botteghini! Qual è il segreto? Dato che la formula è vecchia si aggiungono sempre più veline, letterine e bagagline.
Come fanno i trailer? Facile nel trailer compaiono solo le immagini diverse dal film precedente, il resto è tutto uguale.


Ovviamente tra l'epoca d'oro di Cinecittà e i giorni nostri molte sono state le commedie che hanno segnato un cult.

L' unico che ai giorni nostri riesce a farci commuover e ridere come nessun altro è Roberto Benigni.

Un lampo nel firmamento della commedia lo aveva dato anche " il ciclone" di Pieraccioni spiace che non sia riuscito a bissare quel successo.


Pensavate che mi ero dimenticato di Carlo Verdone eh?
L' esordio di Verdone patrocinato da Sergio Leone con musiche di Ennio Morricone non poteva che essere un successo che è durato per molto tempo.
Solo a metà degli anni novanta alcuni film come "sono pazzo d' Iris Blond" , " gallo cedrone", "c'era un cinese in coma" (2000) possono considerarsi dei mezzi flop, ottimamente controbilanciati da "viaggi di nozze" che proponeva la formula verdoniana del triplo protagonista ma con rilettura in chiave moderna.

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