lunedì 2 giugno 2008

Gomorra


Distrutta in Genesi 19, insieme alla più famosa Sodoma, Gomorra è una delle città distrutte da Dio a causa della corruzione dei suoi abitanti. Il titolo dell'inchiesta giornalistica di Saviano sulla camorra e sui suoi rapporti con Napoli e la politica italiana e napoletana non poteva quindi essere più opportuno.
Saviano racconta di come la camorra sia in affari con le locali comunità extracomunitarie, come sia implicata negli affari dell'alta moda e dell'alta finanza, come sia collegata con il problema della spazzatura nel capoluogo campano. Strettamente parlando Saviano non dice nulla di nuovo, raccogliendo in molte parti del suo libro atti giudiziari, inchieste giornalistiche, aggiungendo, comunque, testimonianze di prima mano: certamente l'importante era ed è tutt'ora parlarne, non lasciare che le attività criminali di mafia, camorra, 'ndrangheta in generale vengano dimenticate.
Il successo del libro di Saviano ha, poi, dato origine ad una vera e propria opera multimediale: prima di tutto un'opera teatrale, partita il 29 ottobre 2007 dal Teatro Mercadante di Napoli, diretta da Mario Gelardi, quindi un film di Matteo Garrone, uscito a metà maggio.
Mentre l'opera teatrale sembra, almeno guardando alcuni video su youtube, più coerente al libro di Saviano (viene infatti rappresentato lo stesso autore nel corso delle sue ricerche sul campo), il film di Garrone punta l'attenzione sulla guerra tra gli scissionisti di Secondigliano e il clan di Di Lauro, fotografata ai suoi inizi. In una situazione così tesa e violenta, il film si concentra sulle storie di alcuni protagonisti dell'epoca, vittime piuttosto che carnefici, tutti o destinati alla morte, o ad essere psicologicamente schiacciati dai clan napoletani. A questa situazione viene anche aggiunta, e in un certo senso anche ampliata rispetto al libro, la questione spazzatura: guardando il film si ha la sensazione che la camorra abbia sfruttato le difficoltà di gestione dell'immondizia campana da parte dei politici per far diventare Napoli la pattumiera d'Italia!
Alla forza d'urto della storia, ad una sceneggiatura dura che non rinuncia anche ad alcune scene cruente (come la strage nel beauty center all'inizio del film), viene abbinata un'ottima regia, con le scene girate come in un documentario, con camera a spalla. La stessa fotografia non fa altro che aumentare la sensazione di tensione ed oppressione che grava sulla città e sulle zone limitrofe.
Per chi ha letto il libro, troverà molte delle descrizioni di Saviano, per chi non lo ha letto, potrebbe essere un ottimo spunto per acquistarlo. Per tutti un consiglio ulteriore di lettura: il ciclo di tre romanzi incentrato sul personaggio di Fabio Montale scritti dal grandissimo Jean-Claude Izzo, ambientati in quel di Marsiglia, una sorta di Napoli della Francia del sud.

Nessun commento: