martedì 14 ottobre 2008

Revelations

Gli Judas Priest sono sicuramente uno dei gruppi più tecnicamente dotati della scena metal mondiale, pur senza presentare nulla di veramente nuovo o originale: semplicemente fanno bene il loro metal, o per meglio dire heavy metal: personale pur se canonico, con, però, un cantante molto abile nel canto e nell'interpretazione del testo.
Rob Halford ha più volte dimostrato le sue qualità canore, ma è soprattutto in Nostradamus, doppio album dei Judas uscito proprio in questo anno solare 2008, che dimostra appieno tutta la sua gamma vocale, spaziando dal metal, al melodico, al lirico: già, proprio al lirico! Ma andiamo con ordine.
La prima volta che ho sentito una canzone tratta da Nostradamus è stata alla sintesi televisiva del Gods of Metal trasmessa da All Music: Halford saliva sul palco travestito come un alto porporato e portando soprattutto tutto il suo carisma di showman, con quella voce calda e profonda intonando le note di Dawn of creation e quindi di Prophecy, l'inizio del loro album tributo al misterioso Nostradamus.
Proprio qui sta la chiave di questo lungo concept album: è difficile, quasi impossibile, staccare una canzone dal resto del corpo, non solo per non perdersi il racconto vocale dei Judas, ma anche lo stesso racconto musicale. Le tracce sono spesso una la continuazione di quella precedente, creando così un legame che trasporta l'ascoltatore in un percorso musicale nei fatti completo, pur se restando di base metal. Per cui in Nostradamus si va, come detto, dal metal più classico, senza dimenticare passaggi per il progressive o per l'elettronica (alcuni passaggi sembrano usciti fuori dai migliori Muse - vedi ad esempio in Revelations), fin quasi al symphonic metal, o forse si dovrebbe parlare di una sorta di liric metal.
La passione per Nostradamus, per la musica, per il rock e il metal: è tutto questo e molto altro il Nostradamus dei Judas Priest, e presenta anche una curiosità interessante per noi italiani. In Pestilence and plague Halford canta il ritornello in italiano, con un lieve accento spagnoleggiante.
In definitiva Nostradamus è una grande opera musicale, da classificare come heavy metal perché questo è, per fortuna, il suo background, ma che comunque resta un lavoro da ascoltare assolutamente.

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